Utilizzi delle cellule staminali da cordone ombelicale

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cellule staminali

Le cellule staminali sono anche dette cellule emopoietiche e hanno la particolare caratteristica di potersi riprodurre dando origine ad alcuni elementi che compongono il sangue, cioè i globuli rossi, bianchi e piastrine, che sono considerati come gli elementi periferici del sangue.

Attualmente c’è stato un cambiamento rispetto al passato, in cui queste cellule che potevano essere prelevate dal cordone ombelicale, non sono più considerate materiale di scarto e per questo vengono utilizzate in laboratori dove si conducono studi sulla possibilità di utilizzare questo tipo di cellule come cura per diverse patologie e in alcuni casi anche per trattamenti di chemio o radioterapia.

Normativa legale sull’utilizzo delle cellule staminali

Come già precisato prima, questa pratica di estrazione è consentita da pochi anni ed è grazie alla normativa vigente che è possibile raccogliere e successivamente conservare in ambienti appositamente predisposti le cellule staminali del cordone ombelicale che vengano donate volontariamente da donne che abbiano firmato un modulo di consenso per studi scientifici prima del parto.

Gli istituti che si sono attrezzati alla conservazione di queste cellule si sono dotate di ambienti che vengono denominati banche del sangue di cordone ombelicale, che costituiscono la rete italiana di una ancora più vasto meccanismo di banche operanti su tutto il territorio internazionale. È infatti necessario che vengono rispettate delle disposizioni a livello internazionale appositamente dettate per vigilare sul corretto uso di questi materiali organici umani.

Il nostro ordinamento prevede in tale materia un decreto ministeriale emanato il 18 novembre del 2009 comprendente disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue per uso definito autologo-dedicato. È proprio quanto stabilito in questo decreto che consente la raccolta di queste cellule staminali in favore di studi per persone affette da malattie, che siano diverse da quella da cui tali cellule vengono prelevate. Possono essere utilizzate per scopi pubblicistici e solidaristici, anche per incolumità del neonato stesso che era legato al cordone da cui derivano le cellule.

Infatti, tali materiali vengono all’occorrenza utilizzati anche per la cura di malattie da cui possono essere affetti i neonati stessi. Devono esistere evidenti esigenze scientifiche che possano giustificare l’uso e la eventuale conservazione di tali cellule nel caso in cui vogliano essere utilizzate per scopi non precisati in questa legge.

Altro documento normativo importante in questa materia risulta essere l’accordo stato-regioni del 29 Aprile 2010, che mantiene in vigore la possibilità di effettuare esportazioni, a carico del soggetto richiedente, di campioni di sangue dei cordoni, a patto che venga previamente rilasciato il nulla osta della regione nella quale tali cellule devono essere ricevute.

Cellule staminali e benefici di conservazione

Gli studi hanno rivelato la potenziale importanza della conservazione di tali cellule, in quanto sono capaci di generare la produzione delle cellule del sangue, che possano essere usate per studi e inoltre rappresentano una valida alternativa per la raccolta rispetto al prelievo di midollo osseo o sangue periferico. T

ra le caratteristiche di cui si può beneficiare rientra anche la immunogenicità, che tende a renderle abbastanza tollerate dall’organismo che le riceve, come anche il fatto che risultano essere di facile estrazione dal cordone stesso. Queste cellule risultano in conclusione utili per la cura di pazienti affetti da leucemie, linfomi, immunodeficienze o altre malattie ereditarie varie. Tutti coloro che sono affetti da malattie che possono essere curate con cellule ematopoietiche potranno usufruirne.

In generale i benefici hanno rivelato che il cordone ombelicale non è più considerabile come un materiale di scarto ma rappresenta seconda la scienza odierna una risorsa preziosa nello studio di cure di malattie pediatriche del sangue. La ricerca dei suoi possibili utilizzi coinvolge molte patologie e i ricercatori stanno facendo progressi.

Sviluppo e progressi della ricerca sulle cellule staminali

La ricerca sulle cellule staminali è recente ed è ancora in via di sviluppo. L’unica principale differenza con il prelievo di sangue di questo tipo con il midollo osseo è che quello che si trova nelle cellule staminali è minore. Proprio per questo i laboratori stanno lavorando sulla possibile espansione delle cellule di sangue cordonale, in modo da poter utilizzare anche per più di un trapianto le cellule prelevate.

Tra gli aspetti più rilevanti in materia è possibile dire che è ancora necessario fronteggiare la disinformazione che alcuni istituti divulgano riguardo a queste pratiche di estrazione e conservazione. Potrebbe infatti capitare che sia proposto di estrarre e conservare queste cellule con lo scopo che in questo modo si avrebbero a disposizione in caso di necessità, senza tenere conto però che gli studi hanno dimostrato che in realtà appare assai difficile e poco conveniente che le cellule vengano utilizzate per lo stesso figlio, anche se non è del tutto impossibile.

Per donare il cordone ombelicale, le donne possono rivolgersi al reparto di ostetricia rilasciando una dichiarazione volontaria a questo tipo di donazione. Attualmente le banche del sangue cordonale sono circa diciotto e si trovano su tutto il territorio nazionale e sono collegate con diversi ospedali che all’occorrenza possano chiedere di usufruirne. Ci sono inoltre delle condizioni di salute da verificare affinchè il cordone ombelicale possa essere considerato sano per la conservazione e successiva utilizzazione in laboratorio.

Vengono a tal proposito valutati una serie di parametri quali febbre o stress fetale, in seguito si procederà alla classificazione del sangue come buono e si potrà conservare nelle apposite banche. Si tratta di importanti caratteristiche per verificare che il sangue possa essere poi usato in un secondo momento per un trapianto. Non ci sono particolari controindicazioni alle donazioni di questi tipo, se non l’unico appunto è dato dai medici che ritengono sia da preferire di non procedere alla donazione del cordone nei parti che vengano definiti pretermine, cioè che avvengano in anticipo.