È importante fare chiarezza su un argomento particolarmente importante nella scienza: le cellule staminali. Questo tema è sulla bocca di tanti, ma ancora oggi la confusione è piuttosto diffusa. Conviene dunque parlarne con calma e con estrema nitidezza, spiegando con parole semplici perché sono così famose e per quale motivo rappresentano un passo avanti nel campo medico e soprattutto nella salute personale. Se ne parla specialmente quando si tratta di tumori, però non nella maniera corretta. Ma cosa sono davvero le cellule staminali? Qual è la loro funzione?
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Cosa sono le cellule staminali?
Le cellule staminali, chiamate così per la prima volta dallo scienziato russo Alexander Maximov (1906), sono cellule giovani non specializzate capaci di rigenerarsi e distinguersi autonomamente, le quali vengono sfruttate per rimediare a determinati danni e lesioni che possono presentare organi e tessuti del corpo umano. Ne esistono sostanzialmente di due tipi: quelle embrionali e quelle adulte. Guardiamo la differenza tra le due tipologie. Le cellule staminali embrionali presenziano in via esclusiva nell’embrione, durante le fasi iniziali dello sviluppo. Sono importanti perché consentono la generazione di ogni tipo cellulare di cui il corpo si compone e che, allo stesso tempo, necessita. Le cellule staminali adulte, invece, sono presenti in tessuti il cui stato è già avanzato, quindi in tessuti appunto “adulti”. Qui hanno il compito di comporre il magazzino di elementi cellulari che andranno a sostituire altre cellule nel momento di un danno o di ipotetiche perdite, dovute soprattutto a cause patologiche o specifici traumi.
A cosa servono le cellule staminali?
Le cellule staminali sono utilizzate per assemblare la base di una terapia volta alla rigenerazione e alla riparazione di danni provocati a tessuti e organi interni, nonché a precise funzioni e processi biologici. In poche parole cura e previene malattie e disturbi che attaccano il corpo. Viene prescritta ai pazienti solamente dopo attenti controlli che ne accertino l’effettiva validità su di esso. In seguito alle verifiche effettuate sarà realmente possibile proseguire con questa cura, in quanto ritenuta efficace, come opzione extra rispetto agli altri trattamenti medici offerti. Un esempio pratico di uso di cellule staminali è il trapianto del midollo osseo.
Nel momento in cui si inizia e si prosegue una terapia basata sulle cellule staminali, si è consapevoli che permetterà di diminuire le sintomatologie della malattia da combattere, riducendo, così, anche la quantità di medicinali da assumere. Si parla indubbiamente di un trattamento che nella medicina è considerabile innovativo, il quale rappresenta un’alternativa efficace per abbattere o almeno diminuire determinate patologie.
Le cellule staminali possono essere un pericolo?
In specifici casi la pericolosità di trattamenti a base di cellule staminali è purtroppo accertata. Soprattutto quando si parla dei tumori. In questa condizione, le cellule staminali alimentano la proliferazione delle cellule tumorali, generando tumori maligni resistenti e anche metastasi. Proprio per questo motivo è necessario svolgere esami accurati prima di procedere con questa terapia. Nella maggior parte dei casi, comunque, l’assunzione di cellule staminali è assolutamente sconsigliata per lottare contro i tumori. Questo accade a causa delle continuo e numerose mutazioni che hanno subito. Addirittura non reagirebbero nemmeno alle cure anti-tumorali, in quanto eccessivamente forti e durature.
Quali malattie si possono curare grazie alle cellule staminali
Nonostante le cellule staminali siano altamente controproducenti nel caso dei tumori, questo non preclude la possibilità di essere efficaci e sicure in merito ad ulteriori patologie o disturbi. La ricerca scientifica, per fortuna, continua il suo percorso e le novità concernenti le cellule staminali sono sempre in aggiornamento. Ad ogni modo le sperimentazioni si stanno concentrando soprattutto su precise malattie, i cui risultati finali potrebbero essere decisamente rilevanti per la propria salute. Infatti sarebbero in grado di aiutare nella prevenzione, nella cura o almeno nel sollievo di malattie/disturbi/condizioni come il diabete mellito, il morbo di Parkinson, il morbo di Crohn, l’Alzheimer, l’ictus, il miocardio, la calvizie, la sterilità femminile e l’infertilità maschile, le lesioni appartenenti al midollo osseo, i danni all’apparato uditivo e visivo e la sclerosi laterale amiotrofica. La lista non finisce sicuramente qua, ma l’importante è che arrivi forte e chiaro il concetto: le cellule staminali servono davvero e sono un investimento a cui la scienza sta dedicando profonda attenzione.
La ricerca continua e non si ferma mai
Tutto quello che riguarda le cellule staminali è, in realtà, una ricerca continua, si può dire inarrestabile. Sicuramente tra cinque anni si avranno importantissime certezze su questo tema e notizie in più. Si capirà il modo più corretto per usarle contro malattie su cui al momento non è recata attenzione o vi è l’impossibilità di farle funzionare. Dunque non rimane che attendere le prossime novità sui trattamenti con le cellule staminali, nella speranza che possano esserci in futuro passi all’avanguardia anche sotto il punto di vista dei tumori. Intanto ci si può tenere la soddisfazione di avere più alternative come cure cliniche per combattere parte delle malattie.